Come realizzare un ricovero acquatico per tartarughe d'acqua dolce
Rifugio acquatico fai-da-te per 'Ruga', a costo zero, partendo dal materiale a disposizione
Osservando "Ruga", la mia tartaruga pitturata come la definisce l'Enciclopedia degli animali, ho scoperto che ama molto rifugiarsi. Le piace molto avere dei luoghi dove potersi nascondere e isolarsi. Ecco che ho quindi creato questo semplicissimo ricovero acquatico composto da un pannello sagomato di plastica traforata e un pannello centrale in materiale plastico pieno.
Avevo pensato a tante soluzioni. Tra cui l'uso di vaschette più piccole come quelle del gelato da 1kg: ricovero usato nella precedente vasca da 18L. Ma avrei sottratto prezioso spazio a Ruga, che lei non avrebbe più potuto utilizzare. Ecco all'ora l'idea di crearle un ricovero in acqua fatto di una sola tettoia.
Quella che vedete nell'immagine è stata adattata alle dimensioni del nuovo contenitore che ho comprato per la tartaruga. Fa parte di un progetto di realizzazione di vari spazi per Ruga, che comprende anche una zona all'asciutto per il basking.
Un rifugio Estate / Inverno
Gli scopi principali di questo riparo acquatico sono due. Il primo è funzionale al desiderio della tartaruga di stare in disparte e di potersi riparare dal sole quando è in acqua e la notte quando vuole dormire un po' più riparata. Secondo per l'inverno, così che il riparo le consenta di poter "svernare al caldo". In questa struttura, infatti, Ruga passerà anche il suo letargo invernale: con le opportune precauzioni.
Materiali e attrezzi
Come scrivevo nel precedente articolo dedicato a cosa mangia Ruga e quanta acqua le ho messo nella nuova vasca, per realizzare l'habitat alla Tartaruga, uso il più possibile materiale già a mia disposizione per economizzare.
Per realizzare il ricovero acquatico, ho preferito usare materiali plastici perché più facili da pulire e meno soggetti al deperimento in acqua. Potete usare anche altri materiali in vostro possesso: spazio alla fantasia!
Materiali:
- Pannello in plastica ondulata a un solo strato.
- Pannello in plastica piena tipo uso tipografico.
- Fascette di plastica.
Attrezzi:
- Cutter — Metro + righello — Pennarello o penna — Forbice da lavoro — Pinza fustellatrice o altro arnese per fare fori.
Rifugio modulare
Dalla foto si possono notare delle feritoie sulla base. Esse hanno lo scopo di inserire le pareti durante l'inverno. Sì, perché d'estate la base protegge Ruga dal sole quando vuole stare in acqua, oppure ci può salire sopra. D'inverno, con l'aggiunta delle pareti inserite nelle feritoie, il rifugio si trasforma in una pratica e "calda" stanza per il letargo: vedi l'assetto invernale.
Calda stanza solo nel senso che dovrà proteggerla da temperature inferiori ai 10°C. Si tratta, va precisato, di una soluzione per una tartaruga che vive all'aperto e non in casa. Che sfrutta la luce solare e non le lampade artificiali.
Procedimento
Come scrivevo poco sopra ho preferito usare solo plastica per ridurre problemi di deperimento come nel caso del legno in acqua, e anche per un fattore d'igiene.
Ecco perché la soluzione d'usare fascette in plastica per fissare i vari strati e non colla o viti ecc. Se però avete dei bulloni in plastica, ben vengano?
Non fornisco molti dati di misure e tanti dettagli sul procedimento di taglio e composizione degli strati, anzitutto perché ognuno di voi avrà vasche e strutture di dimensioni diverse, una tartaruga di taglia diversa dalla mia e poi perché le immagini parlano da sole.
Le feritoie sulla base serviranno ad aggiungere le pareti per l'inverno. Ho deciso di accentrarle leggermente, rimpicciolendo lo spazio interno, per creare un "ambiente più caldo". Infatti tra la vasca e la parete ci sarà come un "cuscinetto d'acqua" che farà da ulteriore protezione alla tartaruga.
Misure pannello e spessore pareti
Il pannello ondulato è da 50 cm x 100 cm e 2,5 mm di spessore. Mi è servito quasi tutto per realizzare la mia soluzione: base 35 cm x 18 cm; pareti 15 cm di altezza circa e misure variabili in larghezza.
Per questioni di spazio, le pareti e la base hanno uno spessore di 1 cm. Se abitate in climi dove si scende spesso sotto lo zero, aumentate lo spessore delle pareti: 2 o più centimetri.
Come mai ho scelto due strati di pannello ondulato e uno di pannello pieno? Primo perché è quel che avevo, secondo per questioni di spazio, terzo in base alle temperature della mia latitudine. Mi ripeto. Se abitate in zone dove l'inverno è mediamente più freddo, consiglio di sovrapporre più strati. Oppure di usare pannelli ondulati a doppio strato. Qui al sud d'inverno si possono raggiungere anche i 18-20 gradi in una bella giornata tersa!
Vista di taglio di una parete: spessore 1 cm.
Struttura ad alveare del pannello ondulato a 1 strato.
Pareti per il ricovero da letargo
L'immagine qui sotto mostra le pareti laterali che ho intenzione di aggiungere per il ricovero invernale. Con molta probabilità sposterò la tartaruga dall'attuale vasca, a quella da 18 litri nella quale si trovava prima. Per questi dettagli chiederò info al veterinario a fine settembre, quando porterò ruga a fare una visita di controllo.
Consigli finali
Per arrivare alla soluzione più idonea alle mie esigenze, oltre all'idea che già avevo di base, ho aggiunto la lettura e il confronto di più articoli. Senza dimenticare di guardare tante immagini e video su Youtube.
Ecco il mio consiglio finale. Ognuno di noi avrà le sue esigenze per la tartaruga/tartarughe di stagno che ha in casa. Confrontate più articoli per giungere al risultato che cercate e che più si adatta alle vostre necessità.
Se avete qualche consiglio da scrivermi fatelo pure qui sotto! Vi attendo.