Le Brigate di cittadinanza di Beppe Grillo sono Leadership diffusa! E non è politica di parte
Grande polverone mediatico per le Brigate di cittadinanza di Beppe Grillo. Ma in realtà altro non è che Leadership diffusa. Ma qualcuno ne ha paura.
Brigate cittadinanza di Beppe Grillo sono Leadership diffusa
Quelle che Beppe Grillo, il capo spirituale e garante del partito politico noto come Movimento 5 Stelle, ha definito Brigate di cittadinanza altro non sono che una derivazione dal più ampio concetto di leadership diffusa. Si tratta di una forma di cittadinanza attiva.
Soltanto in questo caso il concetto di leadership diffusa, e di cittadinanza attiva, è stato un po’ caricato di ironia alla Beppe Grillo, “mettetevi il passamontagna”, e allo stesso tempo estremizzato: “Fatelo di nascosto”.
Brigate di cittadinanza uguale leadership diffusa
Ma cos’è la leadership diffusa? Spiegato in parole semplici, per leadership diffusa si intende una assunzione di responsabilità dei singoli che autonomamente scelgono di mettere in atto comportamenti o progetti di pubblica utilità senza attendere che sia un “capo” a indicarglielo o a spronarli a farlo.
Beppe Grillo, dunque, con le sue brigate di cittadinanza non ha fatto altro che spronare i cittadini a fare qualcosa, “cazzo”, seppur con la sua ironia condita di parolacce.
Le Brigate di cittadinanza istigano alla violenza e sono pericolose?
Se è un atto violento togliere le cartacce dal marciapiede fuori casa propria, allora Beppe Grillo ha istigato alla violenza.
Se è pericoloso per la società organizzarsi in gruppi per pulire un giardino pubblico lasciato a sé stesso dal Comune, dalla Municipalità o Circoscrizione in cui si vive, allora Beppe Grillo ha invitato a compiere atti contro la società.
La verità è che la leadership diffusa a qualcuno fa paura
Dalle polemiche suscitate a seguito delle sue innocue parole (valle a sentire e capirai come sia stato montato un caso ad arte), si comprende che in Italia c’è una parte che ha paura della leadership diffusa.
In Italia tutto è reato, anche chiudere una buca in strada di propria iniziativa equivale a compiere un reato amministrativo punito con una sanzione da centinaia di euro. Ricorderete il caso a Barlassina, in provincia di Monza e Brianza, del signore che ha chiuso di propria iniziativa una buca ed è stato multato dai vigili urbani per oltre 800€.
Negli Stati Uniti, invece, se Arnold Schwarznegger e un suo vicino di casa fanno la stessa cosa, ricevono i ringraziamenti del vicinato e i complimenti anche dall’Italia. Ma non lo fate in Italia! Altrimenti vi arriva una multa da 882€! Lo prevede il codice della strada.
Ecco, le nostre leggi prevedono tutto meno che incentivare la leadership diffusa. Si facesse, invece, una legge sull’immobilismo dei nostri Comuni. Si scrivesse una legge che impone alla Pubblica amministrazione di intervenire a riparare il decoro urbano entro 7 giorni e non dopo anni.
Le strade cadono? E chissene...! Che restino pure lì chiuse per anni nell’indifferenza dei più.
Leadership diffusa. Chiamatela come volete, ma datevi una mossa
Chiamatele brigate di cittadinanza, chiamateli gruppi di cittadini responsabili, chiamateli quelli della leadership diffusa… Chiamateli come volete, ma datevi una mossa anziché lamentarvi o restare impassibili davanti al degrado del vostro quartiere.
Certo, l’estremo a cui arriva Ultima generazione non è ammissibile (deturpare l'Italia per salvarla mi pare un contro senso). Ma anche l’immobilismo nel quale siamo piombati è particolarmente negativo.
Brigate di cittadinanza, leadership diffusa. Organizzatevi, ripulite i giardini sotto casa dall’immondizia e fate pure la differenziata portando i rifiuti a casa vostra.
Questa è violenza? Povera Italia.