La misteriosa malattia del carapace della tartaruga Actinemys marmorata
Nella Contea di Klickitat (USA) la Actinemys marmorata, testuggine palustre, soffre di una misteriosa malattia del carapace. Quali le cause?
Siamo nella Contea di Klickitat, nello stato americano di Washington sulla costa pacifica degli Stati Uniti d'America. Qui, lungo il fiume Columbia che attraversa l'intero stato, la dottoressa Stefanie Bergh, biologa della Oregon State University, ha rinvenuto due esemplari di tartaruga Actinemys marmorata, una delle quali ha la misteriosa malattia del carapace.
La misteriosa malattia indebolisce il carapace della tartaruga d'acqua dolce, rendendolo morbido alla pressione: e come sappiamo non dovrebbe essere così. Non si conoscono al momento le cause del disturbo, e purtroppo in alcuni casi è stato fatale per la testuggine palustre marmorizzata.
Un grande cruccio per la dottoressa e per i volontari che da tre anni studiano la situazione, senza trovare una risposta al perché della malattia.
E pensare che lungo la Gola del Columbia, il canyon scavato dal fiume Columbia nel corso di milioni di anni, il Dipartimento della fauna selvatica di Washington (Washington Department of Fish and Wildlife) aveva reintrodotto la Actinemys marmorata con un piano di reintroduzione che doveva servire a ripopolare l'habitat con la specie autoctona.
Actinemys marmorata. Combattere la misteriosa malattia del carapace
La dottoressa Bergh ha collocato 20 trappole in tre differenti stagni nella Contea di Klickitat, allo scopo di catturare le tartarughe Actinemys marmorata per visitarle e verificare il loro stato di salute.
La raccolta ed elaborazione dei dati sanitari dei singoli esemplari, dovrebbe servire a capire cosa sta causando la misteriosa malattia del carapace.
Misteriosa per davvero, perché non tutte le testuggini marmorizzate ne sono colpite. Ad esempio, nell'ultimo ritrovamento, su due esemplari catturati, solo uno era affetto dalla malattia.
Il trattamento per la malattia
Nel 2015 è iniziato un trattamento per curare la malattia, ma non si è sicuri sulla sua efficacia perché le tartarughe vivono in natura, libere.
Quello che abbiamo notato, dice la biologa, è che il guscio delle tartarughe malate è morbido e ruvido, sbiancato e opaco.
Una speranza c'è. Alcuni ritrovamenti di giovanissimi esemplari in buona salute fanno ben sperare per le future generazioni della Actinemys marmorata.
Da 150 a 1000 esemplari in 40 anni
Per comprendere quanto sia lungo il percorso di ripopolamente di un habitat dove le tartarughe hanno rischiato (o rischiano) l'estinzione, basta riflettere su questi numeri.
Nel 1980 l'area della Contea contava soltanto 150 esemplari della testuggine, grazie al programma di ripopolamento del Dipartimento di Washington e dello zoo dell'Oregon, gli esemplari sono diventati circa 1.000.
Da 150 a 1.000 esemplari in circa 40 anni!
Si comprende bene quanto lavoro e quanta fatica ci vuole nel preservare le tartarughe dall'estinzione.
Fonte: www.columbian.com.