Myuchelys georgesi. Tartaruga australiana colpita da un misterioso virus
Siamo lungo il fiume di Bellinger nell'Australia orientale. Qui vive la Myuchelys georgesi, di recente condotta sull'orlo dell'estinzione da un misterioso virus.
- Esemplari di tartaruga di Bellinger. -
Il fiume Bellinger scorre lento ai piedi di vallate rocciose. Alberi millenari e immensi a tratti lo coprono e fanno da riparo a specie di animali insoliti per un europeo. Forse il fiume lo sa che qui, e solo qui, vive la tartaruga d'acqua dolce Myuchelys georgesi. Poche migliaia di esemplari classificati dall'uomo solo nel 1997. Ciò che neppure il fiume poteva sapere è che un misterioso virus avrebbe quasi sterminato la specie riducendola prossima all'estinzione.
Siamo in Australia, nei pressi della cittadina di Bellingen e questa è la storia della Bellinger River Snapping Turtle. Scoprila attraverso il menu o proseguendo la lettura dell'articolo.
Categoria | Dati |
---|---|
Scopritore | John Cann |
Anno della scoperta | 1997 |
Famiglia | Chelidae |
Habitat | Australia, New South Wales, fiume Bellinger |
CITES | Appendice |
IUCN Red List | Data Deficient |
TFTSG | Critically endangered |
Nome inglese | Bellinger River Snapping Turtle |
La misteriosa malattia che ha colpito la Myuchelys georgesi
Il 18 febbraio 2015 dei canoisti segnalarono la presenza di decine di tartarughe morte e in fin di vita lungo il fiume Bellinger. Presto intervennero i rangers del parco nazionale (NSW National Parks and Wildlife rangers).
La situazione si presentò subito drammatica agli occhi dei volontari e dei cittadini della vicina città di Bellingen accorsi in aiuto. Da 30 si passò a 52 tartarughe ritrovate morte e poi a 400. La conta finale parlò del 90% di tartarughe morte, su una stima di circa 4.000 esemplari presenti in natura.
Fu uno shock tremendo per chi le raccolse e per i veterinari. Le tartarughe presentavano sintomi di cecità, con crescita intorno agli occhi di malattia ulcerativa cutanea e una situazione di estrema letargicità. I veterinari poterono poi appurare che la morte era sopravvenuta per le lesioni degli organi interni: milza, fegato, reni ed anche i vasi sanguigni.
- Sugli occhi gli effetti del virus misterioso. Foto: Rowan Simon. -
I salvatori del Taronga Conservation Society Australia
A Sydney ha sede il Taronga Conservation Society Australia e il Taronga Zoo. L'unità scientifica dello zoo, in collaborazione con 6 università, si occupò sin dall'inizio di scoprire l'origine del virus e come combatterlo; di curare le tartarughe sopravvissute.
L'analisi del virus misterioso
Una delle prime iniziative messe in campo riguardò l'analisi del virus per dargli subito un nome. Ma fu subito chiaro che si trattava di qualcosa di totalmente nuovo e mai visto prima. Mai nessun altro rettile era stato affetto dal virus che aveva colpito la tartaruga di Bellinger.
La quarantena in cattività
16 esemplari sopravvisuti furono ricoverati presso la Western Sydney University in un "reparto speciale" appositamente creato per loro: un ospedale per tartarughe provvisorio. La quarantena servì per assicurarsi che gli esemplari ritrovati vivi non avessero contratto il virus.
La vita riprende
Ad aprile 2016, poco più di un anno dopo l'evento, le tartarughe hanno trovato ospitalità presso il Taronga zoo in un'area preparata per loro.
Nuova speranza: la nascita in cattività
il 19 gennaio 2017 sono nati i primi 21 esemplari in cattività. Si è trattato in assoluto della prima nascita in cattività per questa tartaruga drammaticamente a rischio estinzione.
La Bellinger River Turtle si è adattata con estrema facilità alla vita in cattività. Anzi, con sorprendente velocità secondo i veterinari dello zoo. I 21 piccoli sono il frutto di quattro deposizioni. I piccoli alla nascita pesavano tra i 4 - 5 grammi. Hanno iniziato a mangiare e nuotare da subito, ed ora sono sotto il controllo dei veterinari: i primi anni di vita sono delicati per le tartarughe.
Si pensa che in natura restino al massimo 200 esemplari viventi. Probabilmente tutti piccoli e c'è il rischio che non riescano ad arrivare all'età adulta per riprodursi. Ecco perché gli esemplari gestiti presso il Taronga zoo servono ora come comunità per una eventuale reintroduzione in natura.
- Taronga zoo. Foto: Paul Fahy. -
Habitat della Bellinger River Snapping Turtle
La Bellinger River turtle vive esclusivamente nell'omonimo fiume, nello stato australiano New South Wales. La sua presenza copre un'area massima di 1.000 km2 che include anche il fiume Kalang. Siamo 600 km a nord di Sydney e lungo la costa delle spiagge più amate dai surfisti di tutto il mondo.
Il fiume Bellinger si trova tra ampie vallate ed altre ripide e rocciose da cui arrivano i suoi affluenti. La tartaruga Myuchelys georgesi ama le acque chiare e profonde del fiume continuamente ossigenate. Il fondale è roccioso, con massi, ciottoli e ghiaia.
Per restare il più allungo possibile immersa nell'acqua senza emergere, la tartaruga di Bellinger sfrutta la 'respirazione cloacale' attraverso cui assume ossigeno dall'acqua.
- . Foto: 'Conservation Biology of Freshwater Turtles and Tortoises: Myuchelys georgesi'. -
Caratteristiche fisiche Myuchelys georgesi
Considerata una tartaruga d'acqua dolce di medie dimensioni, le femmine misurano 120 - 240 mm e i maschi 110 - 185 mm.
Il carapace è marrone scuro e di forma ovale, più largo anteriormente che posteriormente e con margini lisci.
Il piastrone negli adulti è grigio o color crema e può presentare o meno delle macchie e delle chiazze. Gli scuti piastrali si distinguono gli uni dagli altri per i margini di colorazione più scura.
La testa presenta due barbigli al mento e tutta la parte inferiore di colore giallo o crema.
Il resto della pelle è di colore grigio ardesia. Gli arti anteriori, poi, presentano 5 artigli ciascuno, mentre gli arti posteriori solo 4 artigli per parte. Solo sugli arti, nella parte posteriore, si nota un colore di grigio più chiaro.
- Piccolo di M. georgesi. Foto: John Cann, Chelonian Research Foundation, 3 ottobre 2015. -
Comportamento in natura
La Myuchelys georgesi condivide gli ambienti acquatici con la Chelodina longicollis e con la Emydura macquarii. Quest'ultima tartaruga è stata introdotta ed è in competizione con la georgesi.
Non è facile osservare la tartaruga di Bellinger, lei preferisce starsene sul fondo del fiume dove è più profondo. Preferisce stare dove il fiume è ricoperto dalla Hydrilla e il subtrato è roccioso.
Anche di notte è poco osservabile, invece la E. macquarii è osservata con regolarità.
Bisogna invece spostarsi dove gli strati rocciosi affiorano dall'acqua per essere più fortunati e sperare d'incontrarla. Lì la tartaruga d'acqua dolce prende il sole.
I predatori in agguato
Ma le tartarughe non sono sole nel fiume e in particolare i piccoli devono spesso nascondersi tra le rocce per sfuggire ai pesce gatto o cercarsi zone dei fiumi e affluenti dove questi ultimi sono meno presenti.
Cosa mangia la tartaruga di Bellinger: l'alimentazione
La tartaruga di Bellinger è onnivora con una spiccata tendenza carnivora. Il 95% della sua dieta è fatta di macroinvertebrati bentonici, organismi molto piccoli ma visibili a occhio nudo che vivono nei substrati sommersi dei fiumi e corpi idrici in generale. Preferisce predare nel substrato del fiume dove trova specie sedentarie come Leptoceridae e Pyralidae.
Mangia anche frutta di terra caduta in acqua e vegetazione acquatica.
La vita riproduttiva della specie M. georgesi
La M. georgesi, da un punto di vista riproduttivo, si comporta seguendo il ciclo delle specie australiane dal collo corto che abitano le zone temperate.
La stagione degli amori avviene durante la primavera australe e gli inizi dell'estate (ottobre - dicembre). La specie depone una al massimo due volte l'anno, con uova di forma oblunga e di peso 4 - 6 grammi.
Quando si chiamava Elseya georgesi
Lo scopritore John Cann, assegnò la specie al genere Elseya da cui derivò il nome di Elseya georgesi.
Solo dopo recenti studi risalenti al 2009, ad opera di Thompson e Georges, è stato eretto il nuovo genere Myuchelys. In questo nuovo genere è stata spostata la River Bellinger Turtle, a cui è stato assegnato il nuovo nome: Myuchelys georgesi.
Il nuovo genere comprende: la Myuchelys latisternum, la M. purvisi, M. bellii.
M. purvisi e M. georgesi le due specie 'misteriose'
Le tartarughe delle specie M. purvisi e M. georgesi sono considerate dagli scienziati criptiche, misteriose. Apparentemente nessuna caratteristica morfologica le distingue l'una dall'altra. Solo una analisi specialistica rivela che hanno delle differenze scheletriche.
Ciò che ha lasciato gli esperti ancor più sorpresi è la mancanza di una relazione parentale: le due tartarughe non sono sorelle. Ad accertarlo le analisi genetiche condotte nel 1992, 1998 e ripetute nel 2012 e 2013 da gruppi di ricercatori diversi.
Secondo alcune ipotesi le due specie si sono evolute in parallelo e questo le ha portate ad essere così simili. Ma spiegazioni più complesse, non ancora accertate, potrebbero condurre alla soluzione definitiva del caso scientifico.
Concludendo
Hai così conosciuto la tartaruga di Bellinger, Myuchelys georgesi, del suo magnifico ambiente di vita naturale australiano e della sua sfortunata vicenda, ma anche di quanto gli scienziati stanno facendo per salvarla dall'estinzione. Se vuoi scoprire un altro pezzo di Australia, ti consiglio di leggere la storia della Pseudemydura umbrina, ritrovata da un bambino australiano degli anni '50.
Bibliografia
- Turtles in Trouble: The World’s 25+ Most Endangered Tortoises and Freshwater Turtles—2018, pg. 29.
- Turtles of the World. Annotated checklist and Atlas of taxonomy, synonymy, distribution and conservation status (8th edition), 3 agosto 2017. pgg. 200, 255.
- IUCN Red List: Non classificata.
- Conservation Biology of Freshwater Turtles and Tortoises: A Compilation Project of the IUCN/SSC Tortoise and Freshwater Turtle Specialist Group. Myuchelys georgesi (Cann 1997) – Bellinger River Turtle. Chelonian Research Foundation, 3 ottobre 2015.
- Taronga scientist to search for turtles nemesis. 10/09/2015.
- New hope for critically endangered turtles. 26/10/2016.
- Huge hope for tiny turtles. 6 marzo 2017.